Informazioni sul vino:
La zona interessata dalla Denominazione Prosecco DOC è situata nella parte nord orientale dell’Italia ed è caratterizzata da un’area fondamentalmente pianeggiante con alcune zone collinari. Il clima di quest’area veneto-friulana è temperato, grazie alla catena montuosa delle Alpi che funge da barriera alle correnti fredde settentrionali e al mare Adriatico attraverso il quale i venti di scirocco determinano una sufficiente piovosità soprattutto durante i mesi estivi, mitigando la temperatura e apportando la quantità idrica necessaria alla vite nelle fasi di accrescimento dei germogli e dei grappoli. I primi documenti in cui si parla del Prosecco risalgono alla fine del ‘600. Dal ‘700 in poi la produzione del Prosecco si è spostata e sviluppata prevalentemente nell’area collinare veneto friulana. Nella fascia pedemontana, in particolare nelle colline trevigiane, il Prosecco trova il suo terroir d’elezione e grazie alla fama dell “Prosecco di Conegliano Valdobbiadene” la coltivazione delle uve per la sua produzione ha cominciato a interessare anche i territori pianeggianti, diffondendosi prima nella provincia di Treviso e successivamente in altre province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Il Prosecco viene elaborato con il metodo Charmat, che prevede la rifermentazione naturale del vino base in grandi recipienti o autoclavi. Il Prosecco esprime così al meglio il proprio potenziale aromatico e di piacevolezza, tipicità e freschezza che lo rendono un vino apprezzato e richiesto dai consumatori nazionali ed internazionali.
Altri Cenni:
Ci sono bollicine e bollicine… quando ci troviamo di fronte a un vino frizzante piuttosto che a uno spumante, di solito intuiamo che c’è qualche differenza… ma quale esattamente? Le bollicine ci sono in entrambi i casi. E allora cosa? Il tappo? Il sapore?
Spumante e vino frizzante, ci sono delle differenze...?
Il Regolamento CE 479/08 della normativa UE definisce lo spumante come “Il prodotto ottenuto dalla prima o dalla seconda fermentazione alcolica di uve fresche, di mosto di uve, di vino, caratterizzato alla stappatura del recipiente da uno sviluppo di anidride carbonica proveniente esclusivamente dalla fermentazione e che, conservato a 20° in recipienti chiusi, presenta una sovrapressione non inferiore a 3 bar dovuta all’anidride carbonica e per il quale il titolo alcolometrico totale delle partite (cuvée) destinate alla sua elaborazione non è inferiore a 8.5% vol.” Con alcune lievi differenze a seconda della classe qualitativa a cui appartiene il vino, questo è ciò che tecnicamente possiamo definire uno spumante.
Un vino frizzante è qualcosa di molto simile: la differenza principale sta nella sovrapressione, che deve essere compresa tra 1 e 2,5 bar.
I Metodi Produttivi degli Spumanti e Frizzanti:
I vini spumanti di qualità possono essere prodotti con due metodi:
Metodo Classico (tradizionale, champenoise): usato per la produzione degli spumanti di maggior qualità, prevede la rifermentazione del vino in bottiglia.
- Metodo Charmat (Martinotti): caratterizzato da tempistiche e costi inferiori, prevede la rifermentazione del vino in autoclave, con l'aggiunta di anidrite carbonica.
I vini frizzanti sono prodotti di solito con metodo Charmat